La nascita di un bambino è un evento che porta con sé una valanga di emozioni, dall’immensa gioia alla profonda ansia. Per alcune neo mamme, questo periodo può essere oscurato da una particolare forma di depressione post-partum che può avere un impatto importante sul benessere della donna e sulla sua capacità di connettersi con il suo bambino. Secondo i dati ufficiali la depressione post partum è una condizione molto diffusa, più complessa e intensa rispetto al cosiddetto “baby blues” che caratterizza le prime settimane della maternità. In questo articolo, esaminiamo quali sono i sintomi e come affrontare la depressione post partum.
Depressione post partum o baby blues?
Una volta mancavano le informazioni per riconoscerla, oggi che le informazioni sulle depressione post partum sono ampiamente approfondite e disponibili c’è ancora chi sottovaluta il problema. Eppure, se si pensa che le donne soffrono di depressione con una frequenza doppia rispetto agli uomini, non deve stupire che in un periodo di grandi trasformazioni fisiche oltre che psico emotive la donna possa essere più vulnerabile.
I dati parlano chiaro: secondo quanto segnalato dal Ministero della Salute, la depressione post partum riguarda tra il 7 al 12% delle neomamme, e diventa manifesta mediamente tra il secondo e il terzo mese dopo la nascita del figlio. La donna si sente triste senza motivo, irritabile, facile al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono. Sintomi che, magari inizialmente, si possono facilmente confondere con il baby blues, ovvero quella instabilità emotiva che colpisce il 70-80% delle neomamme subito dopo il parto e prosegue per le prime due settimane successive. Ma se il baby blues si può superare naturalmente o con il supporto di un riposo adeguato, di collaborazione e di un’alimentazione corretta, meglio se sostenuta dall’apporto di integratori alimentari, non sempre è lo stesso con la depressione post partum.
I sintomi della depressione post partum
La depressione post partum è uno stato patologico che richiede l’intervento terapeutico, anche farmacologico o psicoterapeutico, perché a differenza del baby blues che rientra in un paio di settimane, difficilmente passa da solo. Secondo i dati, tra le madri non trattate con cure adeguate, dopo sei mesi la metà risulta ancora depressa, e il 25% continua a stare male dopo un anno.
La depressione post-partum può manifestarsi in diversi modi e l’intensità dei sintomi può variare significativamente da una persona all’altra. Alcuni dei segnali più comuni includono:
- Sentimenti persistenti di tristezza, ansia, vuoto o disperazione
- Perdita di interesse per la vita quotidiana o per le attività che prima davano piacere
- Scarsa cura personale, riduzione dell’appetito, cambio nel peso
- Disturbi nel riposo, sia in termini di insonnia sia come stati di eccessiva sonnolenza
- Irritabilità, risentimenti verso il partner o rabbia insolita
- Sentimenti di inadeguatezza o colpa riguardo alla maternità
- Difficoltà di concentrazione e indecisione
- Pensieri di nuocere a sé stessi o al bambino
Questi sintomi non compaiono tutti insieme da un giorno all’altro, ma affiorano subdolamente e vanno riconosciuti come campanelli d’allarme: sono segnali che devono fare capire che hai bisogno di aiuto.
È importante ascoltare e riconoscere che si tratta di sintomi che vanno oltre l’ambito del “baby blues”. Perché contro la depressione post-partum, che può emergere in qualsiasi momento nel primo anno dopo il parto, oggi ci sono trattamenti a supporto delle neomamme che non devono avere più paura di chiedere un aiuto. Anche perché trascurare la depressione post partum provoca sofferenza nella donna e anche nel suo bambino che non riceve le cure e l’affetto di cui ha bisogno per crescere bene.
Rimedi e soluzioni alla depressione post partum
Il nuovo ruolo di madre, l’ansia per i nuovi impegni e responsabilità, l’aspetto fisico mutato, i ritmi e le abitudini da riorganizzare completamente sono tutti fattori che generano preoccupazione e che in un momento delicato di transizione e di vulnerabilità psico fisica possono essere difficili da gestire, innescare tristezza e preoccupazione.
Parlare delle proprie difficoltà e chiedere aiuto pratico è la prima cosa da fare. Spesso, confidare le proprie sensazioni a chi si ha accanto è già un sollievo, ma se questo non basta è bene sentire il proprio medico per individuare insieme il percorso migliore terapeutico, farmacologico e/o psicoterapico, per contrastarla il prima possibile.
Non bisogna sentirsi in colpa o inadeguate perché si chiede aiuto o perché si desidera dare spazio anche alle proprie esigenze: ricordati che un bambino sta bene solo se anche la sua mamma sta bene. Oltre al papà, ci sono familiari, amici, vicini ai quali si può chiedere aiuto per concedersi lo spazio e il tempio di una passeggiata, di un riposino nel silenzio, di una seduta di yoga o di un lungo bagno rigenerante.
Prendersi cura di sé e del proprio aspetto è importante. Bisogna mangiare bene, prediligere alimenti salutari e completare l’alimentazione con integratori naturali che danno forza e ricaricano le energie che non sono mai abbastanza quando si diventa genitori.
Integrare nella routine quotidiana attività che promuovono il benessere fisico ed emotivo, come l’esercizio fisico, una dieta equilibrata, momenti di relax e hobby gratificanti, può avere un impatto positivo sul recupero dalla depressione post-partum.