I bambini disabili, purtroppo, si trovano spesso a dover stare lontano da scuola, anche per lunghi periodi. Altri, meno fortunati, si vedono costretti in ospedale. Entrambe le situazioni non devono in alcun modo escludere la possibilità di frequentare le lezioni e di mantenere un continuo apprendimento. A questo proposito, nei mesi scorsi, è stata messa in atto una campagna informativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università della Ricerca (MIUR), chiamata appunto “Ritorno a scuola in salute“.
Nel manuale divulgativo si sono affrontati molti argomenti, tra cui l’istruzione domiciliare e ospedaliera dei bambini disabili e/o affetti da patologie che li costringono ad assenze prolungate da scuola.
Cosa dice il Ministero dell’Istruzione sull’istruzione dei bambini disabili?
Il protocollo del 2003, dal Ministero dell’Istruzione, prevede che per questi soggetti sia emessa a disposizione una completa e puntuale istruzione domiciliare. Questa normativa è relativa ad ogni ordine e grado di scuola. Tutti coloro che, a seguito di patologie o condizioni debilitanti, non possono recarsi fisicamente a scuola per oltre 30 giorni, possono quindi fruire della modalità di lezione a domicilio. Presenta la richiesta al tuo Comune di residenza, sottoscritta dai genitori e dal medico curante, nonché documentata dai relativi certificati medici.
Il diritto allo studio si estende anche a tutti quei bambini che soggiornano in ospedale o in istituti specifici di riabilitazione continuativa. Per questi casi deve essere prevista una apposita sezione scolastica nel luogo di cura. La scuola stessa avrà il compito di fornire il materiale didattico necessario e gli insegnanti. Perché tutto funzioni al meglio, è indispensabile un’attenta organizzazione territoriale e unavolontà collaborativa tra i diversi Enti coinvolti: scuola, ospedale e istituzioni sociali.
Poter frequentare le lezioni anche in condizioni di disabilità e malattia, non è solo un atto di civiltà e di fruizione dei pari diritti. È anche una preziosa occasione per ogni bambino in difficoltà di sentirsi parte del mondo.