La tallonite è una condizione spesso dolorosa che colpisce il tallone. Si tratta di un problema comune che interessa soprattutto gli adulti e gli anziani.
Questo fastidio si manifesta con un dolore localizzato al calcagno, l’osso del tallone, una delle aree del piede più sollecitate durante la camminata e il mantenimento della postura eretta. Non si tratta di una malattia vera e propria, ma di un sintomo che può derivare da diverse cause, per lo più di natura meccanica.
Nelle prossime righe, esploreremo in dettaglio i sintomi della tallonite, le principali cause che la scatenano e i rimedi più efficaci per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Quali sono i sintomi della tallonite?
La tallonite si distingue principalmente per un dolore acuto e localizzato nella zona del tallone e del calcagno. Questo disagio tende a farsi sentire maggiormente al mattino, appena ci si alza dal letto, oppure ogni volta che si passa da una posizione di riposo, come stare seduti o sdraiati, alla posizione eretta. Spesso, chi soffre di tallonite avverte una sensazione di bruciore o rigidità che può limitare la mobilità e rendere difficile camminare o svolgere le normali attività quotidiane.
Il dolore, generalmente, aumenta dopo un’attività fisica prolungata, specialmente se comporta la corsa o il camminare su superfici dure, e può essere accompagnato da un leggero gonfiore o arrossamento nell’area interessata.
In alcuni casi, il fastidio può irradiarsi verso l’arco plantare o verso il tendine di Achille, complicando ulteriormente il movimento del piede.
Come avviene la diagnosi di tallonite?
La diagnosi della tallonite inizia con un’analisi, da parte del medico, riguardante le abitudini quotidiane del paziente, questa verterà sull’attività fisica e lavorativa e sulla postura del soggetto.
Se c’è il sospetto di traumi, come lesioni ossee o tendinee, il medico può prescrivere esami di imaging. Tra questi, l’ecografia è spesso la prima scelta per visualizzare i tessuti molli, mentre la radiografia viene usata per osservare le ossa. Nei casi più complessi, si può ricorrere alla risonanza magnetica, che offre immagini dettagliate e più complete.
Tutte le cause della tallonite
La tallonite può derivare da diverse condizioni che influenzano il piede e il tallone. Una delle cause più comuni è la spina calcaneare, una calcificazione nella parte inferiore del calcagno che può causare dolore acuto localizzato, specialmente durante la camminata o la corsa.
Altri fattori includono la tendinite d’Achille, un’infiammazione del tendine che provoca dolore intenso e la borsite, un’infiammazione che spesso deriva da impatti o pressioni e può causare dolore profondo nella parte posteriore o interna del piede.
Anche lo stress da traumi ripetuti o carichi prolungati errati può giocare un ruolo significativo nello sviluppo della tallonite, così come l’atrofia del cuscinetto adiposo della pianta del piede, più comune negli anziani. La fascite, un’infiammazione del tessuto fibroso che collega il tallone alle dita dei piedi, è un’altra causa comune di dolore nella zona centrale dell’arco plantare che può estendersi al tallone.
Condizioni come l’artrite reumatoide e altre forme di artrite, le tendiniti del piede e una postura scorretta durante il movimento possono predisporre alla tallonite.
Inoltre, la formazione di cisti ossee e la deformità di Haglund, un ispessimento nella parte posteriore del calcagno, sono tutte cause che possono contribuire alla comparsa dei sintomi.
Queste eventualità possono emergere con manifestazioni differenti, ma tutte tendono a provocare dolore e disagio nella zona del tallone e del piede, influenzando la capacità di movimento dei soggetti colpiti.
Tallonite: fattori di rischio
I fattori di rischio sono condizioni che aumentano le probabilità di sviluppare un determinato disturbo. Per il dolore al tallone, questi includono:
- L’età avanzata, soprattutto oltre i 40 anni, quando può verificarsi una perdita di elasticità dei tessuti e un assottigliamento dello strato di adipe che protegge il calcagno dai traumi.
- L’eccessiva attività fisica, dovuta principalmente alla scelta di sport che sollecitano intensamente i piedi, come il running o, più in generale, lo stare troppo in piedi durante il giorno.
- Anche l’utilizzo di calzature inadeguate, come quelle con tacco troppo alto o con una suola eccessivamente bassa, possono comportare disagio e traumi a carico dei talloni, in quanto non garantiscono una postura corretta e aumentano lo stress su tendini e articolazioni.
- Infine, l’uso di farmaci, come le statine utilizzate per abbassare il colesterolo LDL, può contribuire alla tallonite, in quanto queste sostanze tendono a causare miopatie e tendinopatie come effetti collaterali.
Come curare efficacemente la tallonite
Il trattamento della tallonite varia a seconda della gravità e dell’origine del dolore. È importante non sottovalutare questo problema e consultare un medico, specialmente se il dolore è intenso, persistente e non risponde alle prime cure casalinghe.
In generale, le opzioni di trattamento per la tallonite includono diverse strategie. La prima è certamente il riposo. È essenziale, infatti, permettere al piede di rilassarsi per favorire la guarigione.
Anche l’uso di ghiaccio può ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore nella zona del tallone, così come l’uso di ortesi plantari o talloniere, dispositivi che possono essere indossati nelle scarpe per fornire supporto aggiuntivo e ridurre l’impatto del peso corporeo sul piede.
Qualora il disagio fosse persistente anche dopo il ricorso ai metodi appena visti, è necessario rivolgersi al proprio medico che prescriverà accertamenti e farmaci per ridurre infiammazione e dolore.
Nei casi più importanti è consigliabile affrontare un percorso fisioterapico per rinforzare e allungare i muscoli del piede e della gamba, migliorando la mobilità e riducendo il fastidio.
Capire e prevenire la tallonite è essenziale per mantenere la salute dei piedi e migliorare la qualità della propria vita. Con la giusta combinazione di accorgimenti preventivi e un’azione tempestiva ai primi segnali di dolore e infiammazione, sarà possibile mantenere la piena mobilità e il benessere del corpo per molto tempo.