Tra i 40 e i 60 anni, nell’uomo compare l’andropausa, chiamata anche climaterio. Questa condizione è provocata dalla diminuzione progressiva del testosterone, uno degli ormoni maschili. Il cambiamento ormonale provoca alcuni effetti sull’organismo, generalmente meno impetuosi e fastidiosi della menopausa femminile.
A differenza della menopausa, l’andropausa non compromette la capacità riproduttiva. Può essere considerata come un vero e proprio cambiamento dell’omeostasi del corpo maschile, che interessa l’aspetto psicologico, ormonale, fisico, interpersonale, sessuale e addirittura spirituale.
Quali sono i sintomi più evidenti? Non esiste in realtà un quadro preciso delle manifestazioni dell’andropausa. In generale, si osserva una riduzione del volume e della consistenza dei testicoli, diminuzione dell’elasticità tessutale dell’organo genitale, accompagnati da un incremento volumetrico della prostata. In alcuni soggetti si possono verificare delle disfunzioni erettili e calo del desiderio sessuale, alopecia, disturbi dell’umore (depressione e ansia) e aumento del peso, specialmente nella zona addominale. Tutti questi fenomeni compaiono gradualmente e non compromettono, salvo in alcuni casi particolari, la qualità di vita del soggetto.
Per quanto riguarda la sfera sessuale, con l’andropausa si modificano le sensazioni soggettive del rapporto. Occorre più tempo per raggiungere il grado di eccitazione massima e la qualità dell’erezione diminuisce, a causa del minore afflusso sanguigno e ossigenazione del pene. Nello stesso tempo, all’uomo serve una tempistica maggiore tra il primo orgasmo e quello successivo. Nonostante ciò, gli spermatozoi sono comunque attivi e in grado di fecondare gli ovuli femminili.
E’ importante vivere questo periodo nella massima serenità possibile. Oltre ad uno stile di vita sano e all’eliminazione del fumo (che potrebbe peggiorare le disfunzioni erettili), il soggetto dovrebbe sentirsi accettato e compreso dalle persone vicine, in particolar modo dalla partner. Il climaterio, come la menopausa, non è una malattia, ma una fase naturale del ciclo vitale che va accolta e vissuta con massima tranquillità.