Amministratore di sostegno: chi è e come si richiede

anziani e famiglia

L’amministratore di sostegno e il suo ruolo

Con la Legge numero 6 del 9/01/2004, è stata istituita lafigura dell’amministratore di sostegno. Ha il compito di tutelare i soggetti non più in grado di badare a sé stessi, anziani o disabili. L’amministratore di sostegno nella maggior parte dei casi è un familiare o un parente molto vicino al soggetto in difficoltà. Un Giudice lo nomina dopo un’attenta analisi dei requisiti necessari.

La persona affidata all’amministratore di sostegno, in quanto non interdetta, ha il diritto di prendere qualsiasi tipo di decisione, anche in merito agli atti giuridici e alle scelte economiche. La validità del tutorato è di dieci anni a partire dalla nomina. Può essere convalidata e prolungata fino a quando il giudice lo riterrà necessario. Nel caso in cui sia il coniuge o un parente fino al quarto grado, è valida fino alla morte del soggetto.

Questa figura ha il compito di sostenere e accompagnare nelle varie decisioni le persone che non sono in grado di provvedere a se stessi in piena autonomia.

Questa situazione può essere causata da diversi fattori, come ad esempio:

  • malattia temporanea o cronica,
  • uno stato di infermità,
  • una situazione di profondo disagio sociale o psichico.

È il soggetto in difficoltà o chi per esso (parenti o Enti Locali) che deve richiedere al Giudice l’assegnazione dell’amministratore di sostegno attraverso un Atto Pubblico, da presentare alla Procura della Repubblica. Entro 60 giorni dall’approvazione della richiesta, la Commissione esaminatrice sceglierà tra i vari candidati quello più idoneo e renderà effettiva ai termini di Legge la sua nomina.

L’amministratore, durante il suo operato, ha l’obbligo di presentare entro le scadenze previste tutte le ricevute e gli scontrini fiscali che attestano le spese effettuate per il soggetto affidatogli, in modo che lo stesso sia completamente tutelato su tutti i fronti.

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