RSA e case di riposo, risorse importanti per l’accudimento degli anziani
L’ingresso di una persona anziana in una RSA, o istituto di lungodegenza, deve essere pianificato attentamente dal punto di vista burocratico e supportato da un adeguato sostegno emotivo delle persone vicine.
Vista la scarsità di posti letto, è bene presentare domanda in più istituti, se il ricovero ha carattere di urgenza. La scelta non è tuttavia vincolante: nel momento in cui si dovesse liberare un posto in un istituto più vicino, è possibile effettuare l’immediato trasferimento.
Cosa serve per accedere in RSA e come fare?
Prima dell’ingresso, occorre essere in possesso della necessaria documentazione. E’ indispensabile la certificazione dei redditi ISEE, che si può richiedere al CAF della propria zona, in modalità gratuita. All’Ufficio di riferimento va presentato il 730, (oppure il Modello Unico) e il reddito del proprio conto bancario. Gli istituti di lungodegenza prevedono il pagamento di una retta mensile, e ci si deve quindi assicurare che il soggetto possa far fronte alle spese. Il ricovero è gratuito se la persona anziana è nullatenente e non ha parenti fino alla quarta generazione con la possibilità di provvedere al pagamento. Lo Stato prevede una pensione integrativa per l’invalidità, che va ad ammortizzare il costo della retta. Per ottenerla, il soggetto interessato deve sottoporsi a una visita geriatrica presso la ASL della propria zona. La Commissione medica valuterà il caso, e se lo riterrà opportuno, rilascerà il certificato attestante il grado di invalidità.
Al momento dell’ingresso in RSA, oltre ai documenti riguardanti la situazione reddituale, è utile fornire al medico di riferimento una scheda clinica in cui siano riportate le varie patologie dell’anziano, le terapie in corso e il suo grado di autosufficienza.
Come affrontare l’ingresso in casa di riposo
L’entrata in un istituto di lungodegenza non è sicuramente un momento facile. La persona anziana si sente spaesata, impaurita e privata della sua libertà, qualsiasi sia il motivo del ricovero. Se il soggetto ha la fortuna di avere parenti o amici vicini, è indispensabile che questi gli offrano tutto il sostegno emotivo possibile, standogli vicino e rendendogli il trasferimento nella nuova realtà il meno traumatico possibile. Gli anziani senza alcun punto di riferimento non devono essere lasciati soli a se stessi: in questo caso è compito degli assistenti sociali mettere a disposizione un professionista per il supporto psicologico.
Il trasferimento in una RSA non deve essere visto come un fallimento, ma come una opportunità di provvedere al proprio sostentamento fisico, medico, psicologico e sociale, per migliorare la qualità di vita all’interno di un percorso nuovo e ricco di potenzialità.