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Alluminio e cibi: usare con cautela

In carta o vaschette, usiamo continuamente l’alluminio, ma spesso è opportuno trovare alternative. 

Paragonato al vetro per comodità, sicurezza e potenzialità di riciclo, è in realtà il Ministero della Salute a mettere in guardia sul suo migliore e corretto utilizzo. Vediamo quindi in che misura fare attenzione in cucina nell’utilizzare l’alluminio.

Studi recenti hanno dimostrato che l’alluminio è suscettibile di passaggio a contatto con cibi acidi e salati. Sarebbe quindi prudente evitarlo per conservare alimenti destinati a bambini, donne in gravidanza, persone con problemi renali.

Alluminio e Sicurezza Alimentare: cosa dice l’Efsa

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha reso note le quantità massime tollerabili dall’organismo umano a seconda di peso ed età. L’alluminio non è quindi un materiale da criminalizzare, ma da utilizzare in modo corretto.

La dose massima tollerabile è di 1 mg per ogni kg di peso corporeo. Indicativamente quindi:

L’Autorità suggerisce quindi prudenza, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo quotidiano. L’Alluminio, con la pellicola e la plastica, è infatti un materiale praticissimo e utilizzatissimo in cucina per conservare i cibi.

Con quali cibi usare prudenza

Non si tratta certo di bandire l’utilizzo dell’alluminio per avvolgere o contenere i cibi, ma di fare attenzione ai cibi che vogliamo conservare e alle modalità di conservazione. Gli studi hanno infatti evidenziato che le problematiche di migrazione nell’organismo umano avvengono con particolari alimenti e particolari condizioni, come sale e alte temperature.

Infatti le specifiche istruzioni dovrebbero essere riportate sulle etichette dei prodotti in commercio.

 

 

 

 

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