Arriva l’inverno e con lui si inizia a parlare di vaccino antinfluenzale. Questa diffusissima malattia di origine virale costringe a letto milioni di persone, specie nella stagione invernale. Sebbene sia un malessere di stagione, non è da sottovalutare, specie se ad esserne colpite sono le persone anziane, magari con uno stato di salute già compromesso.
E’ molto semplice riconoscere il quadro sintomatologico dell’influenza: inizia generalmente con un senso di spossatezza diffuso e brividi, per poi fare spazio a febbre, dolori muscolari, inappetenza e debolezza generale. Spesso si manifestano anche le cosiddette sindromi parainfluenzali, quali affezioni del tratto respiratorio o gastroenterico. Nei soggetti anziani, la febbre non è molto elevata, mentre i dolori articolari e muscolari sono i sintomi predominanti. In alcune persone, specie se con patologie neurologiche o con demenze, si possono evidenziare stati confusionali, sopore, disorientamento e difficoltà di coordinazione. L’influenza, comunque, regredisce nel giro di 5-8 giorni, ovviamente tenendo contro delle singole casistiche.
Quando fare il vaccino antinfluenzale?
La vaccinazione contro l’influenza non è obbligatoria, ma si rivela molto utile, se non indispensabile, in alcune categorie particolari di persone. Tra esse, vi sono i soggetti con oltre 65 anni di età, che hanno diritto alla vaccinazione gratuita, fruibile presso il proprio medico di famiglia o nei centri Asl. L’organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di sottoporre alla vaccinazione antinfluenzale gli anziani affetti da:
- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (comprese l’asma, le displasie e le broncopatie)
- diabete
- malattie croniche, congenite ed acquisite dell’apparato cardio-circolatorio
- malattie renali
- tumori
- malattie degli organi emopoieticied emoglobinopati
- patologie che prevedono una insufficiente produzione di anticorpi
- malattie infiammatorie
Inoltre, devono essere vaccinati tutti gli anziani che hanno un intervento chirurgico programmato, affetti da patologie che sono associate ad una necessità di aspirazione delle secrezioni e che sono ricoverati presso strutture di lungodegenza.
Non ci sono particolari controindicazioni per quanto riguarda il vaccino. Chi fosse allergico alle uova o avesse problemi immunitari, deve però essere controllato dal proprio medico di fiducia. Una volta effettuata la puntura, potrebbero verificarsi fastidi leggeri e transitori come malessere, febbricola e dolori muscolari, che si risolvono generalmente in un paio di giorni.